“Io te vurria vasà – sospira la canzone, ma prima e più di questo io ti vorrei bastare come la gola al canto e come il coltello al pane come la fede al santo io ti vorrei bastare. E nessun altro abbraccio potessi tu cercare in nessun altro odore addormentare, io ti vorrei bastare.
Io te vurria vasà – insiste la canzone, ma un po’ meno di questo io ti vorrei mancare, più del fiato in salita, più di neve a Natale, più di benda su ferita, più di farina e sale.
E nessun altro abbraccio potessi tu cercare in nessun altro odore addormentare.
Sono diventata un soggetto altamente pericoloso: propongo in questo blog più pause musicali che testo.
Ma questa devo proprio segnalarvela. Non è una canzone nuova. Ma è carinissima. E stamattina, mentre attraversavo innervosita il traffico cittadino, l’hanno passata in radio. Mi è tornato di colpo il buonumore e ho cominciato a cantare come una matta. Allora la canzone merita proprio di entrare di diritto nelle pause musicali da blog.
Ascoltiamola assieme.
Abbracciami perché mentre parlavi Ti guardavo le mani Abbracciami perché sono sicuro Che in un’altra vita mi amavi Abbracciami anima sincera Abbracciami in questa sera Per questo strano bisogno Anch’io mi vergogno Che male c’è Che c’è di male Se la mia vita ti appartiene Ed è normale Che male c’è Che c’è di male Se chiudo gli occhi e insieme a te Sto così bene Credimi averti incontrata è stata una fortuna Perché stare da soli a volte Si a volte fa paura E tu m’hai messo le manette Poggio la testa sulle gambe strette Mi sveglio in mezzo a quel sorriso Gridando “questo è il paradiso” Che male c’è Che c’è di male Se la mia vita ti appartiene Ed è normale Che male c’è Che c’è di male Se chiudo gli occhi e insieme a te Sto così bene Prendimi prendimi Lanciami un segnale In un giorno di sole Col diluvio universale Lanciami uno sguardo Per farmi capire Se devo stare zitto Oppure lo posso dire Che il potere è avere Solo il sole e il sentimento E noi ci siamo fino al collo Ci siamo dentro Che bella confusione Che c’è nella mia mente E com’è bello stare Con te in mezzo alla gente Eh yeah Che c’è di male Se la mia vita ti appartiene Ed è normale Che male c’è Che c’è di male Se chiudo gli occhi e insieme a te Sto così bene Che male c’è Che c’è di male Che male c’èContinua a leggere →
Domenica. Tempo di una pausa musicale.
Oggi vi propongo la canzone di Sanremo dei Dear Jack. (Chi me lo doveva dire: alla mia età pubblico le canzoni dei Dear Jack – che fino a qualche mese fa non sapevo neanche chi fossero).
Il ritornello mi è entrato in testa e non ne esce più.
Ecco il video e il testo.
Mezzo respiro (Dear Jack)
Passeremo questa notte senza graffi sulla faccia Proveremo a dirci basta, solo dirci Che non ne vale la pena Rifarò tutti i bagagli, per riempirli dei miei sbagli Qualche gioco di parole sarà la soluzione Per sentirmi meno male E ti ritroverò per sempre tra le frasi senza tempo Dietro un angolo del cuore, cicatrice di un inverno Che ora sembra non finire mai Mezzo respiro ancora Soltanto mezzo respiro ancora Per dare un senso ai ricordi Per un passo in avanti Perché odiarci non serve più Mezzo respiro ancora Soltanto mezzo respiro un’ora Tra una promessa sospesa, l’ultimo sguardo d’intesa Mezzo respiro Passeremo questa notte senza dirci quasi niente Che il silenzio certe volte è solo voglia di carezze Dimmi che andrà tutto bene E ti ritroverò per sempre tra le frasi senza tempo Dietro un angolo del cuore, cicatrice di un inverno Che ora sembra non finire mai Mezzo respiro ancora Soltanto mezzo respiro ancora Per dare un senso ai ricordi Per un passo in avanti Perché odiarci non serve più Mezzo respiro ancora Soltanto mezzo respiro un’ora Tra una promessa sospesa, l’ultimo sguardo d’intesa Mezzo respiro Prima di dirci addio Mezzo respiro ed io, ed io Adesso proverò a convincermi Forse a non illudermi A dirmi che è meglio così Mezzo respiro ancora Soltanto mezzo respiro ancora Per dare un senso ai ricordi Per un passo in avanti Perché odiarci non serve più
Ci sono giorni e momenti in cui una pausa musicale è più che indicata.
Ieri tutti hanno ricordato Pino Daniele nel giorno dell’anniversario della sua morte con canzoni, articoli e post. Io rimedio oggi con una pausa musicale e vi lascio in compagnia di quella che per me resta una delle canzoni più belle in assoluto della storia della musica italiana.
Buon ascolto! 🙂
‘O ssaje comme fa ‘o core (Pino Daniele)
Tu stive ‘nzieme a n’ato je te guardaje primma ‘e da’ ‘o tiempo all’uocchie pe’ s’annammura’ già s’era fatt’ annanze ‘o core. A me, a me ‘o ssaje comme fa ‘o core a me, a me quann’ s’è annamurato.
Tu stive ‘nzieme a me je te guardavo comm’è succiesso, ammore ca è fernuto ma je nun m’arrenn’ ce voglio pruva’. Je no, je no ‘o ssaje comme fa ‘o core je no, je no quann s’è sbagliato. quann s’è sbagliato.
ma je nun m’arrenn’ ce voglio pruva’. Je no, je no ‘o ssaje comme fa ‘o core je no, je no quann s’è sbagliato. quann s’è sbagliato.
Ok, #Sanremo2015 è finito e forse molti di voi stanno tirando un sospiro di sollievo. Io sono tra questi ma vi propongo il testo e il video di una delle canzoni più belle di questa edizione. Secondo me, ovviamente.
Buon ascolto! 🙂
Un attimo importante
(Alex Britti) Guardami toccami stringimi Regalami un istante Tra quelli nostri più intensi Un attimo importante Fammi sorridere abbracciami Rendimi felice Come quell’uomo che ama Ma che non lo dice Le parole sono come nuvole Quando ci soffia il tempo Si trasformano, diventano mille E se le porta via il vento Quel silenzio che irrompe nel buio Mi rende felice Come un pittore finita la tela Sporco di vernice Siedi sul tetto del mondo e guardalo girare Chiudi in silenzio la porta Ma solo per restare Entra nell’anima mia Rimani fino in fondo Se quello che c’è tra noi due Può cambiare il mondo E allora guardami toccami stringimi Ti prego fallo ancora Fa che una storia speciale Diventi una bandiera Falla librare nel cielo Rendila importante Trattala come se fosse Un cuore di diamante Siedi sul tetto del mondo e poi senza parlare Baciami ancora una volta e prova a immaginare Se ogni notte di fuoco arriva dal profondo Ecco bastiamo io e te per cambiare il mondo E se la musica suona stasera viene da lontano Sorridi all’amore che passa e stammi più vicino Non sarà vero domani ma adesso è solo adesso Non servirà piangersi addosso Perché se c’è un sentimento profondo Allora bastiamo io e te Per cambiare il mondo Guardami toccami stringimi Regalami un istante Tra quelli nostri più intensi Un attimo importante
… A volte ritornano le pause musicali. Oggi vi propongo l’ultima canzone di Daniele Silvestri utilizzata come colonna sonora di un film “Tutta colpa di Freud”. Non ho visto il film ma questa musica mi ha letteralmente rapita. Ed è nata in me la convinzione che Silvestri ultimamente non ne sta sbagliando una. Pronti ad ascoltarla in loop?
Eccola:
Tutta colpa di Freud – Daniele Silvestri
Nel giardino di Psiche in sembianze di Dio mi parlava l’inconscio, ma tanto a rispondere non ero mai io No, non ero mai io.
Tutta colpa di Freud dei suoi sordidi inganni se le cose fra noi sono sempre le stesse da anni e poi è colpa sua se non ti so dimenticare.
Degli incontri imprevisti, delle scelte sbagliate, dei dolori pregressi, dei peccati commessi una sera d’estate, delle mille promesse mancate. La colpa sarà di chi le avrà ascoltate!
A cosa serve la scienza, a che serve il sapere se la donna che voglio non la posso nemmeno volere È strano sai, ti stupirei, mostrandoti le mie ossessioni. E la palla dei sogni, ma ne vogliamo parlare? la verità è che i sogni sono immagini riflesse, sono specchio d’acqua immobile e svaniscono provandoli a toccare
Era colpa di Freud, eh Tutta colpa di, tutta colpa di Freud
Perché è colpa di Wagner se il giorno che ti ho vista ho preso la mia vita e l’ho lanciata alla conquista, com’è colpa di Dante se resterò in silenzio intanto che accompagni allegramente la mia anima all’inferno, la mia anima all’inferno. La mia anima, la mia anima all’inferno.
Nel giardino di Psiche, in sembianze di Dio, mi parlava l’inconscio, ma tanto, a rispondere non ero mai io
Ti voglio bene, ma non posso stare qui Ti voglio bene, ma capiscimi Capiscimi
Ti voglio bene, ma non posso stare qui Capiscimi
Ti voglio bene, ma (ti voglio bene ma) non posso stare qui (non posso stare qui) Ti voglio bene, ma (ti voglio bene ma) capiscimi
Ti voglio bene, ma (ti voglio bene ma) non posso stare qui (non posso stare qui) Capiscimi
Perchè è colpa di Wagner se il giorno che ti ho vista ho preso la mia vita e l’ho lanciata alla conquista, com’è colpa di Dante se ti ascolto e resto fermo intanto che accompagni allegramente la mia anima all’inferno.
A volte c’è bisogno anche di una pausa di immagini, oltre che di quella musicale. (Sì, ok, lo so: sta diventando un blog di pause. Ma quando ci vuole, ci vuole).
E allora spazio all’immagine. Aprile Lunedì Caldo Spiaggia Mare Bagno Costume Sole Napoli
In questi giorni mi sono fermata a riflettere un po’ e mi sono chiesta: “Ma da quanto non aggiorno il blog?“. Un bel po’, mi viene da dire ora che ho controllato precisamente la data dell’ultimo post: 16 dicembre. In realtà l’ultima data sarebbe 1 gennaio, ma è la pubblicazione automatica delle statistiche dell’anno appena trascorso con wordpress.
Perché non ho aggiornato? I motivi sono molteplici, forse nessuno è stata la causa scatenante di un’assenza così prolungata. Magari a volte c’è più la necessità di passare un po’ più di tempo offline, di fermarsi a riflettere, pensare, ricordare… Forse a volte c’è la necessità di essere ancora più spettatori e meno attori nel magico mondo del web 2.0. Non credete?
Ho appena assaggiato i #NutellaBiscuits. La ricetta per chi non li ha trovati: farcite i frollini di Nutella 🙃😉 1 week ago
RT @DDonenico: L'aria acerba
Della domenica mattina..
Foglie arrugginite
In fondo al viale
La pioggi fina
Salta sopra i marciapiedi
Noia m… 2 weeks ago